Un confine è un limite che nessuno può oltrepassare; il confine personale include il tempo che ognuno di noi desidera avere per sé stesso, l’affetto e il romanticismo desiderato, le parole che abbiamo bisogno di sentire, la distanza fisica di cui abbiamo bisogno per essere a nostro agio con le altre persone, l’onestà e il rispetto nelle relazioni e così via…
E’ molto importante imparare a far rispettare i propri confini. Innumerevoli volte, quando ciò non accade, ci sentiamo logorati e calpestati dagli altri. Sebbene può essere molto difficile dire di no, dobbiamo imparare a farlo; può darsi che l’altra persona ci potrà sembrare delusa, tuttavia dobbiamo agire con la consapevolezza che siamo tutti essere umani e che nel profondo, l’altra persona, ci rispetterà e ammirerà perché siamo stati onesti con lei.
I confini sono una forma di amore per sé stessi; significa che non permettiamo agli altri di manipolarci o colpevolizzarci, inoltre, la nostra autostima e fiducia aumentano quando siamo in grado di difendere le nostre posizioni. Questo non vuol dire che dobbiamo diventare aggressivi, ma che dobbiamo imparare a dire di no con dolcezza.
Quando impareremo a far rispettare i nostri confini, trarremo numerosi benefici: la nostra mente avrà maggiore energia perché non saremo più fissati con il pensiero che le altre persone vogliono approfittare di noi; avremo più tempo a disposizione da dedicare alle nostre passioni e priorità; ci prenderemo cura di noi stessi, allontaneremo lo stress mentale e fisico. Imparare a dire di no, genera benefici non solo per noi stessi ma anche a chi ci circonda, perché solo quando stiamo bene e in pace con noi stessi possiamo stare bene con gli altri.
Da oggi, rispettiamo il nostro diritto di gestire il tempo, non permettiamo agli altri di farlo al posto nostro, stabiliamo serenamente quali sono i nostri confini e impariamo a dire di no.
Cara Maria, gli angeli hanno risposto proprio a questa mia preoccupazione sul saper dire di no.
Solitamente mi trovo in questa situazione: sono disponibile, le amiche si sfogano con me dei loro problemi, le ascolto volentieri (se ho bisogno ci sono anche loro ma per carattere evito di sfogarmi come loro, posso chiedere un consiglio, ma di rado mi sfogo) e sono felice quando riesco a farle rasserenare. Gli sfoghi iniziano a diventare ciclici, sullo stesso problema, con le stesse parole di arrabbiatura. Inizio ad assorbire quel malessere che dopo la telefonata mi butta giù. Non ho il coraggio di dir loro niente perché stanno soffrendo e non voglio ferirle. Allora cerco di proteggermi evitando telefonate frequenti con scuse varie e accettandole quando mi sento “in forma”. Ma, e qui ho sentito sconfinare, pochi giorni fa una mia amica mi chiede di chiamarla perché è urgente. Ero in una situazione critica al lavoro, lei sapeva tutto, e avevo una verifica importantissima due giorni dopo. Mi aspettavo che in quei giorni rimandasse qualsiasi cosa a dopo, tranne per cose gravissime. Nonostante avverta lo sconfinamento quell’urgenza mi obbliga a chiamarla in un momento complicato ma la chiamo e lei ha da fare e mi dice che non è poi così urgente, che possiamo parlarne dopo la mia verifica e che si trattava di un suo sfogo per una giornata in cui era stata molto male per varie cose (sempre legate al solito problema).
La “consolo” comunque via messaggio e lei mi ringrazia perchè sta meglio e mi da l’in bocca al lupo.
L’indomani mattina invece mi scrive per ricordarmi di fare una cosa appena ho tempo(che non era urgente), mi innervosisco, avverto di nuovo lo sconfinamento, ma mi calmo e le rispondo educatamente che per qualunque cosa era rimandata a dopo la verifica (cioè due giorni dopo) e la saluto. Mentre salgo in auto invece lei mi chiama, qui lo sconfinamento mi fa esplodere. Le rispondo dicendolo che sto andando al lavoro e lei mi dice che mi aveva chiamato per raccontarmi una cosa carina che le era successa pensando che avrebbe fatto piacere anche a me. Non ci vedo più non mi sento rispettata e capita, le dico con tono alterato e agitato che sono molto arrabbiata con lei, per l’urgenza non urgente, per il messaggio delle cose da fare che poteva mandarmi due giorni dopo, per la chiamata quando le avevo detto di rimandare a dopo. Risultato: nessuna scusa. Mi dice che se ho bisogno del silenzio stampa lei non si farà sentire finchè non la cerco, che un messaggio da leggere richiede un minuto, che il suo era un intento buono e l’urgenza di ieri era perché stava male. Mi porto questo nervosismo per tutto il giorno, anche adesso..perché sapeva quanto ero tesa e occupata in questi giorni. Mi spiace poi per la reazione ma ero piena e ora non so come gestirla perché sono ancora arrabbiata.
In generale non so come dire alle persone che dopo un tot di ore a sfogarsi con me assorbo tutto e poi sto male..
Grazie di avermi letta, già solo questo mi fa sentire meglio.
Un abbraccio, Maria
Ciao Maria,
la tematica del saper dire di “no” è molto delicata e complicata, richiede molto lavoro poiché ha radici profonde dentro ognuno di noi. Io la conosco molto bene, perché è stata mia per tanto tempo e ancora qualche volta ci ricado. E’ una tematica molto diffusa, sono tante le persone che vengono da me e che fanno percorsi di crescita personale che devono affrontare questa cosa.
Quando hai difficoltà a dire di no, ricorda che mettere dei confini non significa essere egoisti, ma al contrario significa provare amore e rispetto per sé e per gli altri. Se infatti non abbiamo il tempo per riposare, dedicarci al nostro lavoro e pensare un po’ anche alle nostre esigenze, saremo nervosi, irritabili e difficilmente potremo aiutare gli altri dando giusti consigli.
Inizia a lavorare partendo da queste considerazioni e poi chiedi aiuto all’arcangelo Chamuel, affinché ti faccia provare così tanto amore per te stessa, da renderti più semplice dire di no.
Spero di esserti stata d’aiuto.
Ti abbraccio.
Maria