Viviamo immersi in una specie di flipper e corriamo da una parte all’altra come delle palline. Corriamo senza pensare, o meglio corriamo pensando a cose materiali: le bollette da pagare, le rate della macchina, i figli da mantenere. Corriamo, corriamo, corriamo e ogni tanto ci fermiamo e chiediamo aiuto agli angeli.
Ci fermiamo per un solo istante, solo per chiedere e spesso non ascoltiamo le risposte. In realtà, gli angeli, e tutto quello che rappresentano, sono intorno a noi: parlano e non li sentiamo, ci stanno accanto e non li vediamo. Ci consigliano e non li ascoltiamo.
C’è un mondo, al di là del mondo che vediamo che aspetta solo di essere scoperto, che aspetta noi e che dovremmo avere la capacità di vedere, di conoscere, di scoprire. Gli angeli fanno parte di quel mondo. Loro ci sono per noi, sempre. Ci sono quando nasciamo, ci sono dei momenti di felicità, ci sono quando ci sentiamo tristi e abbandonati.
Una mano ci guida, ci salva nei momenti di pericolo, ci sorregge nei momenti di difficoltà, ci indica la via da seguire quando siamo confusi. A volte, per esempio, ci sembra di aver trovato la soluzione ad un problema che ci assillava. In realtà, quella soluzione non viene dal nostro cervello, bensì dal nostro cuore, perché gli angeli ci parlano al cuore.
E allora che significa vivere e cambiare con gli angeli? Significa trovare il tempo per fermarci e ascoltarli. Significa trovare del tempo di qualità per noi stessi. Significa ritagliarci ogni giorno del tempo per rilassarci e meditare. Significa in quei minuti preziosi di riflessione, provare ad entrare in contatto con gli angeli.
Loro sono lì, aspettano noi come noi aspettiamo loro. Ci parlano di continuo: ascoltiamoli. Ci suggeriscono le strade: seguiamo il loro consiglio. Ci aiutano: accogliamo il loro aiuto. Ci vegliano: facciamoci proteggere.
Un abbraccio angelico.
Maria